Flying over

sabato 5 settembre 2009

Aspetto il mio volo ed una piccola Babilonia mi si agita dinanzi. Un groviglio di lingue, di nazionalita', di destinazioni. Nonostante questo, gli aeroporti sono di quanto piu' ordinato io conosca. Bene, ecco il mio turno per il check-in. C' e' una vecchia signora che sbraita in un italiano decisamente zoppicamente contro un addetto dell' aeroporto. Avverto l' omerta' generale, e decido di rendermi utile. Le propongo aiuto, visto che difficilmente riuscira' a spiegarsi in italiano nell' aeroporto di Monaco. Lei inizia a farfugliarmi quello che dovrei tradurre, mischiando italiano con ucraino. A questo punto le dico che se le viene piu' facile puo' anche parlare in russo, che io capisco comunque. *Di solito le generazione cresciute durante l' Unione Sovietica avevano il russo come lingua obbligatoria a scuola. Alla fine, il mio aiuto linguistico e' servito a poco. La signora aveva intenzione di entrare in Russia utilizzando un passaporto interno ucraino con uno stampo di pseudo residenza. Non ho capito bene nemmeno io cosa diavolo significhi, visto che l' unica cosa sicura e' che per entrare in uno stato straniero o serve un visto, o un passaporto di quello stato. Poco male. Chi sa se la signora sta ancora nell' aeroporto di Monaco ad imprecare.

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