Pensiero sullo sviluppo delle comunicazioni

venerdì 26 marzo 2010


Fin dalle epoche più remote gli esseri umani hanno cercato di trasmettere il proprio sapere, il proprio essere, ai loro simili. Dalla preistoria, con i pittogrammi, fino all' invenzione della stampa, nel 500, ed ai tempi odierni con internet e gli Ebook.

In tutto ciò, l' essere umano è rimasto immutato. Nonostante il progredire incessante della ricerca tecnologica, la sua visione idealizzata della vita è rimasta la stessa, e la sua capacità di andare oltre le manifestazioni del mondo è sopravvissuta come carattere fondamentale che lo separa del regno animale. Ed è proprio la sua capacità di andare oltre l' apparenza, di tramandare le proprie conclusioni intellettive, che è stata diffusa, dapprima con i libri, prodotti in copie uniche o riprodotti dalla minuziosa attività degli amanuensi, fino ai quatidiani e ad internet, che sono riusciti a rendere nulla la distanza tra un uomo ed un altro. Grazie a questa celerità dell' informazione, la nostra specie, composta da miliardi di individui, è diventata, dal punto di vista concettuale, un unico macro - organismo. Ogni individuo è come una cellula di un immenso essere vivente, in costante contatto con le sue simili, le nostre vite sono divenute complementari, e grazie alla digitalizzazione del sapere e alla velocizzazione delle comunicazioni, il mondo è diventato pronto a muoversi all' unisono di fronte ad un ingiustizia, anche se compiuta nell' angolo più remoto del pianeta.

La letteratura ci ha uniti, ci ha portati all' apice del nostro "senso comune" e la sua diffusione in grande scala ci ha resi ciò che siamo. Ma il progresso non ha diffuso solo le idee dell' uomo; con la tecnologia è nata anche la televisione, mezzo di diffusione di immagini e del mondo delle manifestazioni apparenti, proprio delle ferae. Di fianco al concetto è comparsa anche la visione materiale delle cose e ciò ha portato ad una "denobilizzazione" della nostra specie. Questo processo, però, non è sufficiente per definire lo sviluppo della comunicazione digitalizzata come un evento di stampo negativo, poiché la visione simbolica dell' essere umano rimane preponderante su quella materiale. La giovane mente universale della nostra specie sarà sicuramente in grado di resistere al materialismo incombente della nostra epoca.

Lo scibile umano sta perdendo progressivamente il suo carattere fisico che lo ha contraddistinto nel corso della storia, diventando onnipresente tra gli uomini. Questo non rende, però, anni ed anni di progressi qualcosa di astratto. La lenta, ma inesorabile scomparsa delle biblioteche non farà sparire i grandi capolavori di Wilde, Shakespeare e Tolstoj, al contrario essi vedranno un' espansione mai vista prima. La metamorfosi di pesanti volumi cartecei in codice binario non ne farà dileguare il significato, bensì li farà diventare qualcosa di universale, che accompagna gli uomini in ogni frammento della loro vita. La cultura sarà il nostro pane quotidiano, ed il progresso ci porterà fino alla perfezione.